giovedì 31 gennaio 2013

Less is more

Leggo che stanno calando gli iscritti alle università italiane, e non sono sorpreso.
Tra il 1976 ed il 1980 ho studiato alla Sapienza e mi sono laureato: mio padre pagava l'enorme somma di ventimila lire al bimestre, io andavo all'ufficio postale sotto casa e facevo i pagamenti con dei bollettini di un bellissimo colore celeste carico.
Adesso mia figlia per un anno accademico paga circa duemila euro, e ha anche pagato per il test di ammissione.

mercoledì 30 gennaio 2013

Windows dressing

No, questo post non parla di Bill Gates, mi dispiace.
La cosetta del titolo sarebbe la tendina della finestra e viene in genere tradotta come "abbellire le vetrine" e metaforicamente "abbellire i bilanci"per far apparire un'azienda più florida di quanto in relatà non sia, e poco importa che "dressing" significhi anche condimento e che "dresscode" indichi l'obbligo di un certo tipo di abbigliamento, è solo dimostrazione che in inglese con cento parole puoi dire mille e mille cose.
Solo che stamattina mi sono accorto che sulla Colombo, dall'incrocio con la Laurentina silla alla vecchia Fiera di Roma, era stata ridipinta la segnaletica orizzontale, pomposa definizione delle strisce bianche che delimitano le corsie. Solo che l'asfalto, sotto, era sempre lo stesso, pieno di crepe, ondulazioni e buche.
Ai non romani, ma anche ai romani, mi permetto di ricordare che a primavera si rinnova il sindaco: a buon intenditor poche parole.

Elogio della scatoletta


Ah, le scatolette, croce e delizia del single. È un classico, il/la rampante che, dopo l'happy hour e deposto il glamour, apre una simmenthal per tutta cena.
Non nego, senza essere un rampante di nessun genere e senza esserlo mai stato, che una scatoletta di tonno, accompagnata da un paio di cipolle fresche di Tropea e bagnata con un goccio di aceto, può costituire un'ottima cena, magari in stagioni calde.
Però, partendo da una scatoletta di tonno, si può dare e avere di più; vogliamo provare?
Occhio, le dosi sono (abbondanti) per due persone.
In un fondo d'olio facciamo tostare a fuoco vivace una bella cipolla bianca tagliata non troppo fine. Tostare, non consumare. Poi aggiungiamo due spicchi d'aglio e qualche filetto di alice sott'olio, ben sgocciolato e tagliato a pezzetti.

martedì 29 gennaio 2013

Mario unchained

Allora, ci siamo cascati tutti un'altra volta, come quando andava in giro a raccontare a chi voleva starlo a sentire che Nesta costava troppo, e non lo poteva prendere dalla Lazio.
Mario "Mela Marcia" Balotelli in rossonero, oltre a trovare un posto in prima fila nella storia delle bugie, fa ovviamente parte, a pieno titolo, della campagna elettorale dell'innominabile: meglio lui che Razzi o Scilipoti. comunque.

Febbre da elezioni

Ma un correttore di bozze non lo hanno trovato?

lunedì 28 gennaio 2013

Concretamente

Quando si parla di tagliare la spesa pubblica come alternativa all'aumento della pressione fiscale sono tutti d'accordo Suggerirei quindi di sostituirei agli asettici miliardi dati più concreti, di questo tipo: classi della scuola pubblica che passano da trenta a quaranta alunni, liste di attesa per una visita specialistica o per un esame che di allungano di un certo numero di mesi, minuti di attesa dell'autobus,del treno o della metro per andare in ufficio che aumentano.
E vediamo se sono ancora tutti d'accordo.  

Una tariffa allunga la vita

Assieme alla fattura scadente tra una quindicina di giorni, Telecom mi invia, per posta elettronica, anche qualche informazione, tipo questa:
[Dal 1° aprile 2013] "l'importo che il cliente è tenuto a pagare in caso di esercizio del diritto di recesso dal contratto di abbonamento al servizio telefonico di base ... sarà ... ridotto ad €. 34,90 IVA inclusa".
Bene, confesso che non non mi sembra di fare un grande affare, almeno per una linea telefonica che utilizzo solo per ricevere chiamate e cui non è collegata una ADSL (stiamo parlando di un piccolo centro di meno di 1.500 anime, non conviene a nessun fornitore portarci l'internet veloce, Telecom Italia non lo fa ma neanche Infostrada e nemmeno Teletu, ho controllato): già, perché la previgente formulazione delle Condizioni Generali di Abbonamento chiedeva molto di meno a chi se ne andava, solo il corrispettivo del servizio fruito ed il canone dell'ultimo mese.
Tanto per gradire, questi sono i dati di bilancio più recenti messi a disposizione dall'ex monopolista, intanto che voi li leggete io vado a controllare come faccio ad andarmene (loro dicono recedere) senza applicazione di quella maggiore penale: la legge lo consente, sapete?

domenica 27 gennaio 2013

Giornata della memoria

Sei milioni, ma anche cinquecentomila.
 השואה, ma anche Porrajmos

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a serail cibo caldo e i visi amici:considerate se questo è un uomo,che lavora nel fango,che non conosce pace,che lotta per mezzo pane,che muore per un sì o per un no.Considerate se questa è una donna

sabato 26 gennaio 2013

Money makes the vote go round

Allora, c'è Repubblica che mette on line una serie di articola sulle spese dei partiti per la campagna elettorale: PD, Pdl, SEL, Fratelli d'Italia sino ad oggi hanno risposto, dalla lista Monti hanno detto che non se ne parla proprio, presenteranno il bilancio ai sensi di legge, cioè dopo.
Posso dire che non sono sorpreso? Leggere i nomi dei finanziatori potrebbe essere un ottimo modo di fare pubblicità negativa, secondo me.

Atto di solidarietà

 Oggi ho comprato queste.

Marina

Troppi anni fa, più di quelli che mi piacerebbe ammettere, una ragazza bionda e sottile entrò nella mia vita come un coltello caldo nel burro.
Eravamo molto giovani, almeno secondo i criteri di oggi: all'epoca, io credevo di essere adulto o quasi, visto che mi stavo laureando, avevo un lavoro e mi sembrava di avere un brillante avvenire davanti.
Lei mi insegnò tante cose, ma una non fece in tempo a farmela imparare: parlare, maledizione. Ebbene sì, racconta quello che hai dentro, dillo, sfogati; e non solo davanti ad una pizza ed una coca cola a via del Moro (sì, esiste davvero, cosa credete), ma anche mentre ci stringiamo, nudi e sudati, fra lenzuola devastate.

venerdì 25 gennaio 2013

Vetrine buie

Chiude un negozio storico in via Minghetti, peccato

La banca crepa

Sede di Roma del Monte dei Paschi, oggi

Il sito del vicino

L'Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, meno pomposamente chiamata Antitrust, ci informa di aver dato disposizione di bloccare due siti che, pare, offrivano in vendita a prezzi stracciati borse Gucci e Prada taroccate.
Intanto invito il Presidente professor Giovanni Pitruzzella a farsi una passeggiata per le strade di Roma, tanto per farsi un'idea della quantità di merce tarocca che si vende senza bisogno di utilizzare il Web; poi, dato che secondo il provvedimento i siti non dovranno essere più raggiungibili dal territorio italiano, mi permetto di chiedergli: se questi spregiudicati imprenditori imbrogliano metti caso i tedeschi è meno grave? 

giovedì 24 gennaio 2013

I soldi degli altri

Bene, i padroni passano dalla protesta alla proposta e pubblicano il loro manifesto ovvero tutto quello che bisogna fare per ricominciare a crescere. Non siamo sorpresi di scoprire che si richieda di recuperare una maggiore flessibilità in entrata, riformando la riforma Fornero, ma c'è un'altra cosa che colpisce, anche se non sorprende: il programma di Confindustria non è a costo zero, ma prevede solo vantaggi per alcuni, solo svantaggi per altri.
Riduzione delle imposte sui redditi d'impresa,

La botte piena e la banca ubriaca


Bene, tutte le cose belle hanno una fine, quindi anche il Monte dei Paschi è il caso che chiuda bottega; sia detto per inciso, se si chiama così una ragione c'è, Paschi sta per pascoli, si scontava la lana delle pecore, di soldini contanti ce ne sono sempre stati pochi.
L'occasione però è troppo ghiotta perché ogni giornalista si possa privare del piacere di sparare sui nemici di classe del proprio editore: c'è chi spara sui partiti e chi spara sulle banche.
Questi ultimi dicono che le banche continuano a soffocare l'economia reale, e citano il calo dei prestiti alle imprese, ridotti di un ulteriore 4% nello scorso mese di novembre; poi, con agile colpo di reni, ci ricordano nella stessa frase che il sistema bancario ha in pancia qualcosa come 150 miliardi di crediti difficilmente esigibili (tecnicamente "in sofferenza"), ovvero soldi prestati e che si ritiene ragionevolmente non saranno restituiti.
Di grazia, allora, quali soldi le banche dovrebbero prestare ancora, ed a chi? 

mercoledì 23 gennaio 2013

Un re senza Corona

Molti si chiedono se non sarebbe stato meglio lasciare che Fabrizio Corona se ne andasse il più lontano possibile.
Prima di tutto, a volte ritornano, come quel signore di Cuneo, che insulta la memoria di Duccio Galimberti per il solo fatto di esistere, e poi non pensate alla pessima immagina che darebbe dell'Italia, un tipo del genere?

Comprereste da loro un'auto usata?


Azzurro è il più crudele dei colori


Scrittore da premio Strega e Campiello, Giovanni Arpino si inventò anche giornalista sportivo, scrivendo per la Stampa e per il Giornale quando c'era ancora Montanelli.
Da giornalista sportivo seguì la sciagurata avventura della nazionale italiana ai Campionati Mondiali di calcio del 1974 in Germania Ovest (sì, allora c'era ancora). Chi ha anta anni ricorda benissimo come andò a finire, chi è più giovane lo potrà scoprire leggendo Azzurro Tenebra, che è forse il più bel romanzo sul calcio che si possa scrivere, e senza parlare di 4 - 4 - 2 o catenaccio mette a nudo i meccanismi più intimi del mondo del pallone, che allora non aveva comunque ancora raggiunto la follia totalizzante dei giorni nostri.
D'altronde dall'autore di Un delitto d'onore e La suora giovane, e sceneggiatore di Profumo di donna non ci si aspetta di meno.
E poi è anche un romanzo sul giornalismo degli anni '70, e se l'avessi letto allora magari non mi sarebbe venuta voglia di fare quel mestiere e mi sarei risparmiato un sacco di delusioni.

Originariamente pubblicato sul blog collettivo "Che libro stai leggendo?" il 18 luglio 2011

martedì 22 gennaio 2013

Elogio della follia

Allora, il Progetto Erasmus esiste dal 1987 (e infatti quando studiavo io all'Università non si immaginava neanche una cosa del genere, maledizione), quindi tutto il can can che sta venendo fuori adesso sul voto per gli studenti all'estero mi sembra lievemente folle.

La liFta di FiniFtra

Per carità, io non faccio favoritismi, qui ci sono i candidati di Nichi per la Camera a Roma.  A parte il capolista che scopro essere mio coetaneo non ne conosco neanche uno, per la verità: ho gogolato (come direbbe l'innominabile) il nome del secondo ed ho scoperto che è professore universitario, scrittore e politico locale di lungo corso.
La qual cosa mi tira un po' su il morale: la politica è un mestiere, non mi farei mai curare una carie dal mio bravissimo macellaio.
Non lo so, mi sembra davvero molto complicato scegliere per il 24 febbraio, voi che dite? 

Votantonio

Ecco qui, questi sono i candidati di Rivoluzione Civile per la Camera a Roma:
Candidati Rivoluzione Civile alla Camera nel Lazio 1 alle Elezioni Politiche 2013
1) Antonio Ingroia
2) Ilaria Cucchi
3) Antonio Di Pietro
4) Giovanni Favia
5) Arcangelo Ferri
6) Claudio Grassi
7) Valentina Stefutti
8) Gabriella Stramaccioni
9) Carlo Costantini
10) Antonio Palagiano
11) Eleonora Forenza
12) Oreste Luongo

lunedì 21 gennaio 2013

Dio stramaledica gli Inglesi

Allora, alle vigilia delle elezioni del 2001 l'Economist uscì con la copertina che vedete qui accanto. Sappiamo tutti come andò a finire.
Adesso è il turno del Financial Times, secondo il quale Mario Monti non sarebbe l'uomo giusto per guidare l'Italia.
Ladies and Gentlemen, per favore, bevete il vostro tè, continuate a guidare le automobili dalla parte sbagliata e per favore fatevi gli affari vostri.

Comica finale

Allora, non ho idea se questa notizia sia vera, e francamente spero di no, perché neanche nel partito dell'innominabile si dovrebbe finire così in basso.
Però ho immediatamente pensato a questo

Momento di riflessione

No, non è che mi sono dimenticato, ma oggi devono uscire le liste del PDL e del minestrone di zucca, sì, quello arancione.
Le leggo e ne parliamo, come no. 

domenica 20 gennaio 2013

Perinde ac cadaver

L'Istituto Massimiliano Massimo è una severa scuola  "di preti" che va dalla materna all'esame di Stato alla fine delle superiori. Si è spostato all'EUR negli anni '60, lasciando Palazzo Massimo, proprio davanti alla Stazione Termini.
Per dire, lì ha studiato Mario Draghi, ed anche Francesco "Er Cicoria" Rutelli: magari del secondo i gesuiti che gestiscono l'Istituto vanno meno fieri, ma tant'è.
Per qualche anno il Massimo, come è familiarmente chiamato, appollaiato accanto alla basilica dei Santi Pietro e Paolo, è stato un cantiere aperto, e adesso i lavori sono finiti: dove prima c'erano i locali che ospitavano i gesuiti adesso c'è un grande albergo a quattro stelle.

E' la campagna elettorale, bellezza

Come puntualmente indicato dal meteo, qui a Roma siamo passati, nel giro di una notte, dall'inverno alla primavera, con vento tiepido e pioggia.
Questa particolare congiuntura climatica ha scoraggiato gli ambulanti del mercatino domenicale ma non gli attivisti di Fratelli d'Italia, che, senza paura, presidiano il gazebo adorno dell'enorme immagine fotoscioppata di Giorgia Meloni

sabato 19 gennaio 2013

Il giudice di Berlino e quello di Arcore

Immagino che tutti ricordiate questa notizia, con il corollario di lamenti sull'attacco alla libertà della Rete (scritto rigorosamente con la maiuscola).
Vorrei tranquillizzarvi, sto vedendo la partita tra due squadre con gli stessi colori, allietato da un educato commento anglosassone, molto meglio degli esagitati giornalisti tivvù di casa nostra.

La guerra del Mario (e del Francesco)

Spezzeremo le reni agli islamisti e daremo una mano ai cugini francesi nel loro ex impero; ma per fortuna abbiamo le spalle coperte da una Risoluzione ONU (chiedo scusa, l'ho trovata solo in inglese).
Ecco, peccato che non è così semplice; quella pappardella nella lingua di Shakespeare dice più o meno che si tratta di avviare una missione di supporto guidata da Stati africani con lo scopo di proteggere la popolazione e ricostruire (proprio così) le capacità militari dei Maliani, interessando all'uopo le Organizzazione regionali come l'Unione africana e una cosa che chiamano ECOWAS e che non è un detersivo biologico ma la Comunità Economica degli Stati dell'Africa Occidentale.
Tutti gli Stati Membri dell'ONU, e questo senza distinzione alcuna, sono invitati a contribuire con truppe, supporto logistico, materiali ed addestramento militare.

venerdì 18 gennaio 2013

Dell'inutilità di parlare di politica

Insomma, dai motori di ricerca vengono su questo blog quelli che cercano "tette in Vaticano" e "tette in piazza San Pietro".
Da domani rebloggo qualche pornazzo.

C'è qualcosa di nuovo?

Ieri sera, la trattoria romanesca da sempre tetragona agli incombenti fiscali, ha rilasciato la rituale ricevuta, e mi chiedo cosa voglia dire.

giovedì 17 gennaio 2013

Senza parole

Stamattina, piazza San Silvestro

Austin, abbiamo un problema


John Grisham ha un problema con gli Stati che ammazzano la gente (anche noi, se è per questo), e lo risolve scrivendo "Io confesso", un legal thriller che è un apologo contro la pena di morte. Purtroppo lo scrive secondo le sue capacità, quindi i caratteri sono tagliati con l'accetta e i buoni sono tutti buoni ed i cattivi sono tutti cattivi (ed anche un po' stronzi), dopo più o meno una cinquantina di pagine già si capisce come andrà a finire e la morale che se ne può trarre è decisamente scontata.
Sarebbe interessante la scelta del protagonista, che non è il solito avvocato - Don Chisciotte, ma un mite predicatore luterano, tirato nella vicenda per caso e per i capelli, ma proprio qui vengono fuori i limiti dello scrittore, che in fondo è la versione "laurea breve" di Scott Thurow: difficile credere che un signore, per quanto prete, possa nel ventunesimo secolo comportarsi come si comporta lui.

mercoledì 16 gennaio 2013

L'elezione non è un pranzo di gala

Allora, c'è questo signore che rinuncia alla candidatura con Monti e si lamenta che le testate dell'innominabile lo hanno messo nel tritacarne: ma cosa si aspettava?

Ma che freddo fa

Allora, qui a Roma è tutto il giorno che piove e fa abbastanza freddo, ma per fortuna non nevica; non ancora, per lo meno. Hanno minacciato neve per la notte tra domani e dopodomani, ma speriamo che si sbaglino, visto che di caos, in città, ce n'è già abbastanza così: quello che è capitato l'anno scorso ce lo ricordiamo tutti, almeno lo spero.

Funghi eravamo


Non sempre troviamo il tempo necessario da dedicare alla cucina, e non sempre abbiamo a portata di mano tutti gli ingredienti che vorremmo. Può sembrare una banalità, ma anche una cucina rapida può essere di soddisfazione al palato.
Oggi vorrei difendere i funghi secchi, quelli che si trovano nelle bustine e magari sono anche sbriciolati, e che non possono certamente competere con una bella cappella di porcino italiano alla griglia. Vorrei difenderli perché aiutano a risolvere un primo anche quando, come nella pubblicità, è domenica ed il frigo è vuoto e non hai voglia di chiamare un costosissimo call-center per farti indicare l'ipermercato aperto meno lontano.
Sia detto per inciso, una cosa del genere favorisce due sfruttamenti: quello del precario al call-center e quello dei cassieri all'iper, che grazie ai nuovi contratti del commercio se lavorano la domenica non prendono neanche lo straordinario.

martedì 15 gennaio 2013

Con amici così che bisogno c'è di nemici?

Mario Draghi non è stupido e si rende benissimo conto che l'appoggio dell'innominabile altro non è che il bacio della morte.

E' più facile che un cammello

Fino a ieri era vero, poi ho scoperto questo aggeggio qui, e adesso ogni volta che mi cade un bottone è una festa.

lunedì 14 gennaio 2013

A proposito di efficienza

No, per dire: il comune ha offerto il concerto del 31 dicembre, e oggi l'area del palco, accanto all'Altare della Patria, era ancora bloccata per i lavori di ripristino

State calmi e pensateci bene

Non intendo dare qui il voto in italiano agli autori di quello striscione da Curva degli Ultrà che ha fatto il giro del web, e ovviamente neanche difendere l'indifendibile.
Ma leggere in giro che è una vergogna che uno stupratore non sia in galera, scritto anche da giornalisti "veri", mi fa venire il mal di stomaco.
Allora, dal momento che questo signore deve essere ancora processato, sia ben chiaro che qui si sta parlando di custodia cautelare (la vecchia carcerazione preventiva), e che magari prima di mettere la gente in carcere bisogna prima processarla e condannarla, salvo casi limitatissimi previsti dalla legge.
E poi c'è questo signore qui accanto che è stato appena condannato in primo grado. e dico condannato, non solo incriminato a quattro, dicansi quattro anni di galera ed è ancora in giro, per dire.

Andare sul sicuro


Dopo l'esperimento scandinavo, un autore che non si sbaglia: Stephen King, The Dome.
Il terrorista di Bangor, Maine, dopo qualche libro più intimista, torna al vecchio amore, la descrizione di una piccola comunità - comunque un paio di migliaia di persone - immersa in un incubo, in questo caso una cupola (in inglese dome, appunto) che sigilla un paesino sperduto della Nuova Inghilterra: dove si dimostra, tra l'altro, che non ci sono meccanismi democratici perfetti, e che si riesce benissimo a mandarli in corto circuito trasformando Chester's Mills (che ha preso il posto di Castle Rock) dal sogno americano con casette a schiera, villette con giardino ed orto, grandi spazi e scuola superiore con annessa squadra di basket e di football in un incubo dittatoriale, dove il libito diventa lecito.
A me è sembrato, addirittura, un apologo degli otto anni di W. Bush, quando in nome dell'emergenza, così come ripetuto spesso dai protagonisti del libro, tutto si può fare. E se Stephen king si interessasse anche delle provincie dell'impero, poteva essere del pari un racconto

domenica 13 gennaio 2013

Losing my religion

Allora, se qualcuno si scandalizza per le tette al vento in Piazza San Pietro e non si scandalizza per questo deve avere decisamente qualche problema. 
Magari sono gli stessi che hanno detto che Putin è un dittatore dopo la condanna delle Pussy Riot, ma posso solo immaginare come  potrebbero reagire se tre ragazzotte, tra l'altro decentemente vestite, provassero a fare qualcosa di simile in Sant'Ambrogio per invocare l'aiuto del Signore contro Maroni che si candida per amministrare la Regione Lombardia.
Tra l'altro, visti i numeri che girano, ad Ambrosoli un aiutino dall'alto non farebbe neanche male, in fondo.

Anni difficili

Non scopro l'acqua calda, ma quando vedi che nel supermercato nel cuore di un quartiere benestante la merce in offerta è finita dalla sera alla mattina ti rendi conto che ci sono parecchie cose che non vanno.

Quando un uomo con il cinghiale...

Avevo in freezer un po' di prosciutto di cinghiale (che non è quello da affettare, sia  ben chiaro), e visto che oggi doveva fare freddo me lo sono preparato in umido.
A grande richiesta (be', insomma) ecco la ricetta.
Mezza giornata a marinare nel vino rosso con una manciata di bacche di ginepro e, se vi piace, anche un po' di rosmarino; poi affettate una cipolla e fatela sudare in una noce di burro dentro una buona pentola.  Nel frattempo estraete la carne dalla marinata, con molta delicatezza, e rosolatela in un cucchiaio d'olio.
Ci siete? Passate la carne nella pentola con la cipolla, coprite con la marinata e aggiungete mezzo cucchiaio di farina e mezzo di concentrato di pomodoro; portate a bollore a fiamma bassa e date un'occhiate all'orologio: da questo momento se ne parla tra un'ora, abbiate pazienza.

sabato 12 gennaio 2013

I ragazzi del triplete

Grazie ad un server sperduto da qualche parte nel  Centroamerica vedo Inter Pescara, e mi viene in mente che sono passati solo due anni ma di quella assurda, folle e meravigliosa stagione sono rimasti soltanto Cambiasso, Zanetti, Chivu e Milito
Ed io, con due anni di più, sono sempre qui.

Un sabato qualunque

Davvero, io non volevo parlare di politica anche oggi, ma il gazebo dei liberisti puri e duri sotto casa mi ha sconvolto.
(Che poi quell'innocuo slargo sul viale dello shopping è stato trasformato a sua insaputa in una specie di ἀγορά, visto che sul marciapiede opposto stavano fianco a fianco il PD e Fratelli d'Italia, e un po' più in là, per non farsi contaminare, anche i grillini).
E no, questo signore qui accanto non c'era, per fortuna.

Au revoir, Belandi

Insomma, non vorrei proprio, ma non se ne può fare a meno, bisogna parlare ancora di politica, visto che le elezioni incombono, accidenti se incombono; d'altronde ieri, parlando dell'innominabile, accennavo ad altri pifferai, e quindi oggi tocca a lui, il signore genovese di mezza età.
Insomma, ieri ha depositato il simbolo ed ha fatto un piccolo spettacolo: gratis, incredibilmente.
E la parte che ha fatto più ridere è certamente quando ha detto che il partito, pardon il movimento, non è fascista, non è di destra, non è di sinistra.  Cosa sia, probabilmente, dovremo scoprirlo dopo il 25 febbraio, ma forse, allora, sarà troppo tardi.