L'agenzia di pratiche auto sotto casa questo pomeriggio era occupata militarmente da una coppietta di coniugi che in due facevano almeno centocinquanta anni e che avevano bisogno di aiuto.
Il marito, a quanto pare, era stato bocciato in occasione del rinnovo della patente e voleva fare ricorso: secondo la commissione non era più idoneo fisicamente, lui riteneva il contrario.
Peccato che non avesse neanche la più lontana idea di cosa fosse un TAR, e non riteneva praticabile la seconda opportunità, suggeritagli dall'impiegato: aspettare sei mesi e rifare l'esame. Non a torto, altri sei mesi e sarebbe stato, molto probabilmente, ancora meno idoneo.
Ma lui vuole guidare, pare lo faccia da tantissimi anni, e si sente ancora in grado di farlo.
E allora?
Allora niente, come in quasi tutte le storie vere neanche in questa c'è una morale da trarre, o forse sì: prima vengo io, poi tutti gli altri.
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