sabato 9 agosto 2014

L'Italia che non cambia, e perché

Allora, la storia è questa. Il 22 maggio scorso la mia auto, regolarmente parcheggiata sotto casa nelle strisce blu riservate ai residenti, veniva coinvolta in uno spettacolare incidente.
Era metà mattina, ed io ero a dieci chilometri di distanza, in ufficio; tornato a casa l'ho trovata nelle condizioni della foto e con un biglietto dei Vigili Urbani - scusate, Polizia di Roma Capitale - che con gentile fermezza mi invitavano a presentare i documenti della vettura presso il loro comando.
Ciò fatto, e fatta riparare l'auto, ho atteso per un mese che l'assicurazione del mezzo che aveva così ridotto la mia vecchia e fedele Alfa si mettesse in contatto con me.
Finalmente, e mi venne da dire "Troppa grazia", ben due periti, per due assicurazioni, hanno visionato l'auto ed io ho anche avuto una copia del verbale redatto in occasione del sinistro, scoprendo che una macchina aveva speronato una moto mandandola a sbattere contro la mia povera vettura e che, salomonicamente, i verbalizzanti aveva incolpato il conducente dell'auto di non aver dato la precedenza e quello della moto di aver sorpassato in corrispondenza di un incrocio.
Giovedì scorso ho trovato nella cassetta delle lettere l'assegno di una delle due assicurazioni, quella della moto, per la quota di responsabilità del suo assicurato. C'era anche una lettera della mia assicurazione, che non era stata certamente da me chiamata in causa, dal momento che io non avevo alcuna responsabilità nella faccenda e che, in casi come questo, quando ci sono più di due mezzi coinvolti, non è la tua assicurazione che ti rimborsa.
L'ho aperta e, prima con stupore e poi con raccapriccio, ho appreso che il conducente della moto si era messo in contatto con la mia assicurazione assumendo che io avessi una corresponsabilità nell'incidente.
Che dire? Più che inviare alla mia assicurazione copia del verbale non ho fatto, anche se sto ancora valutando l'opportunità di presentare un esposto denuncia alla Procura della Repubblica. Perché questo è, plasticamente, uno dei motivi per i quali i premi RC Auto italiani sono ben più alti di quelli degli altri Paesi europei, ed accollarmi una responsabilità che non ho significa farmi aumentare il premio il prossimo anno.

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