Elezioni, che passione

E' opportuno essere un po' più ciarlieri del solito, visto che il voto è una cosa seria. 

Prima cosa: sento dire che con questo sistema elettorale non si possono scegliere i candidati, ma il porcellum ha ben altri difetti, secondo me più gravi.  Er Batman Fiorito, Penati e Renzo Trota Bossi hanno preso un bel po' di preferenze, e vedete un po' che tipi sono, per dire.

Quindi, per venire al centro della questione, non ho certamente bisogno di spiegare perché non voterò per l'innominabile, e non voterò per Grillo perché le persone contano meno delle idee (e le idee di Grillo sono quelle che sono).

Sia chiaro che detesto Monti e quello che rappresenta (per tacere dei suoi ridicoli compagni di strada), e non perché, come hanno detto numerosi imbecilli, non lo ha eletto nessuno (repubblica parlamentare dice niente?) e neanche perché sarebbe una specie di Quisling messo lì dai tedeschi, ma perché propone una politica coerentemente di destra, dalla quale sono lontano mille miglia.

Non voterò per Ingroia (ma neanche per Grasso) perché i magistrati devono fare i magistrati ed i politici il loro mestiere, e sono anche un po' stufo della mistica della bella sconfitta, che tutti si credono Leonida alle Termopili. Oltretutto, il codazzo di trombati, trombandi e tromboni che si vorrebbe portare appresso è decisamente sconfortante: senza di loro, una sinistra italiana sarà indubbiamente più europea e più capace di governare, anche perché che nessuno pretenda, come programma minimo, l'abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione e la distruzione dello stato.

Non dico che sono arrivato al meno peggio: stimo Vendola, ha dimostrato di saper amministrare una grande Regione ed ha imparato dai suoi errori; tanto per dire, fu anche lui a far cadere il primo governo Prodi e non è stato certamente estraneo al disastro del 2008.

Voterò SEL, e terrò le dita incrociate.