domenica 17 marzo 2013

Quando il gioco si fa duro

Digerita con una notte di sonno la soddisfazione di ieri per la duplice sconfitta dell'innominabile e per la certificazione dell'irrilevanza montiana, mi sembra il momento di fare un discorso più disteso.
Il primo punto riguarda la macchina legislativa: basta leggere (non dico studiare) i regolamenti di Camera e Senato e scorrere il resoconto stenografico di qualche seduta  per rendersi conto che  il Parlamento è uno strumento delicato e complesso e due novizi, sia pure di altissimo profilo, potrebbero avere grosse difficoltà a tenerlo alla mano, specie nel clima di contrapposizione frontale che si è ormai instaurato.
E questo mi porta al secondo punto: quanto durerà? Il futuro siede sulle ginocchia di Giove Ottimo e Massimo, e non sono in grado di leggere i fondi del caffè che servono alla buvette: mi auguro però che duri abbastanza per dare una seria impronta al Paese, e insomma che questo sia il primo Parlamento d. i. (dopo l'innominabile).

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