domenica 19 gennaio 2014

Tutti fuori?

Allora, ci sarebbe sempre in sospeso la procedura di infrazione della Unione Europea per lo stato delle nostre carceri, e ovviamente la soluzione che stiamo cercando di applicare non risolverà i problemi.
Vediamo, al netto dei tentativi compiuti dai berluscones di introdurre qualche altra norma ad personam, tipo il divieto di custodia cautelare in carcere per gli ultrasettantenni sovrappeso, con i capelli trapiantati e proprietari di almeno sei o sette ville, l'idea sarebbe quella di aumentare i bonus (attualmente ogni anno di pena vale quindici mesi), allargare il campo della scarcerazione anticipata e via del genere, e meno male che di indulto ed amnistia non si parla più.

Si parla ancora, e vorrei parlarne anch'io, di custodia cautelare in carcere, ovvero la buona vecchia carcerazione preventiva del vecchio codice penale fascista: già adesso dovrebbe essere l'eccezione, anche perché contraddice clamorosamente la presunzione di non colpevolezza prevista dalla Costituzione, ma sembra che si usi un po' troppo, e da alcune parti si vorrebbe restringerne il più possibile l'utilizzo.
Ragioniamo, perché su questo argomento spesso e volentieri ogni discussione diventa una specie di guerra di religione.
Il primo e fondamentale punto è che la custodia cautelare non deve essere un anticipo di pena: peccato che questo non viene capito tanto facilmente, da ultimo c'è stato il caso del pirata della strada che in provincia di Latina ha ammazzato, guidando drogato e ubriaco, una bambina. Il padre si è chiesto perché non fosse in carcere, ed il giorno dopo è arrivato puntuale il provvedimento, per un reato che, la Cassazione insegna, è omicidio colposo per il quale in galera non si va.
Bisognerebbe capire che, alle prese con il nostro farraginoso sistema di procedura penale, i non iniziati, ma anche alcuni più o meno specialisti, vedono che un imputato, anche se è colpevole come Giuda, ha molte più possibilità di cavarsela a buon mercato che di passare una mezz'ora in galera, tra prescrizioni, rinvii, ricorsi, e nel frattempo arriva qualche legge o leggina che depenalizza qualche cosa o magari un provvedimento di clemenza.
Insomma, visto che una condanna non la sconteranno mai, tanto vale che si facciano un po' di galera qui ed ora, così il popolo è contento.  Il tutto tra le urla scomposte dei fissati della sicurezza ed i pensosi editoriali di giornalisti manettari con i polsi degli altri.
Ovviamente di abrogare le leggi stupidamente criminogene come la Fini - Giovanardi sugli stupefacenti non se ne parla.
E allora perché non fare una cosa ancora più coraggiosa, tipo abolire il secondo grado di giudizio?

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