Clamoroso a Palazzo Madama, ovviamente.
Adesso c'è solo da capire cosa significa, e questo è certamente più difficile: secondo me, significa che l'Innominabile li ha, di nuovo, fatti fessi.
Voglio dire, è riuscito a mettere un piede sulla soglia del governo e Letta Nipote non è riuscito a chiudere la porta: conta poco tutto quello che ha detto e fatto dire da una settimana a questa parte, perché le sue armi di distrazione di massa sono già pronte per farlo dimenticare.
Intanto ha tutto il tempo che gli serve per far rientrare i dissidenti o per depotenziarli con una campagna acquisti uguale e contraria.
L'unica contromossa che il PD potrebbe fare è troppo simile ad un gambetto: il Presidente del Consiglio dovrebbe salire al Colle e rassegnare le dimissioni, motivandole con la necessità di chiarire quanto espresso in Aula, cioè che esiste una nuova maggioranza politica, e ripresentarsi in Parlamento con un programma che, dal conflitto di interessi alla legge elettorale, l'Innominabile non possa in alcun modo mandar giù. Solo che i democristiani dicevano sempre che le dimissioni non bisogna mai darle perché c'è il rischio che le accettino, e Letta è un democristiano della più bell'acqua.
La prossima scadenza è dopodomani, alla Giunta del Senato: vedremo che ha avuto ragione.
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