domenica 1 dicembre 2013

Prima o poi qualcuno arriva

Mi ha tenuto compagnia in due gelide serate napoletane, con le sue atmosfere un po' retrò, in una Firenze che ancora deve decidersi, tra boom e congiuntura (come si diceva allora) se vuole diventare una città vera o restare un orizzonte dipinto col blu di Prussia per turisti (che comunque non compaiono, sarà colpa della stagione un po' rigida). Una città, insomma, nella quale ancora ci si meraviglia se, in centro e sotto Natale, non si riesce a trovare un posto per parcheggiare.
Omaggio anche ai giovani arrabbiati, che anticipano altra e diversa rabbia, e chiamano l'ex partigiano protagonista matusa: e lui non capisce cosa significa.
Sono due indagini, in realtà, quella del commissario Bordelli per l'omicidio di uno che in fondo se lo meritava e quella del suo epigono sardo, in congedo tra papasinnos e ciocchi di olivo che bruciano nel camino per solennizzare la notte di Natale, alla caccia di un assassino arrivato direttamente dalla guerra civile.
Ah, quello che se lo meritava si chiamava Badalamenti: dice qualcosa?
Doppio bonus, le ricette infilate qui e lì nella narrazione ed il bignamino per aspiranti cuochi nazionalpopolari in appendice: prima o poi, quella della ribollita provo a farla, lo giuro.

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