giovedì 24 gennaio 2013

La botte piena e la banca ubriaca


Bene, tutte le cose belle hanno una fine, quindi anche il Monte dei Paschi è il caso che chiuda bottega; sia detto per inciso, se si chiama così una ragione c'è, Paschi sta per pascoli, si scontava la lana delle pecore, di soldini contanti ce ne sono sempre stati pochi.
L'occasione però è troppo ghiotta perché ogni giornalista si possa privare del piacere di sparare sui nemici di classe del proprio editore: c'è chi spara sui partiti e chi spara sulle banche.
Questi ultimi dicono che le banche continuano a soffocare l'economia reale, e citano il calo dei prestiti alle imprese, ridotti di un ulteriore 4% nello scorso mese di novembre; poi, con agile colpo di reni, ci ricordano nella stessa frase che il sistema bancario ha in pancia qualcosa come 150 miliardi di crediti difficilmente esigibili (tecnicamente "in sofferenza"), ovvero soldi prestati e che si ritiene ragionevolmente non saranno restituiti.
Di grazia, allora, quali soldi le banche dovrebbero prestare ancora, ed a chi? 

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